LA MAFIA: IL LATO OSCURO DELLA NOSTRA STORIA di Silvia 3°A

Il giorno venerdì 14 febbraio 2025 ho avuto la possibilità insieme ad altri miei compagni di classe e ad alcuni studenti di altri istituti di partecipare ad una conferenza presso Palazzo Chigi di Ariccia. Il tema trattato è stato quello di una società libera da mafia e illegalità.

L’associazione “Libera”, contraria ad ogni forma di mafia, ricorda le vittime in una giornata.

Alla conferenza erano presenti il presidente dell tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo ed Ottavio Sferlazza, procuratore della repubblica di Palmi ( Reggio Calabria). Questi procuratori sono sotto scorta per essere protetti dai mafiosi che hanno giustiziato il giudice Livatino nel 1990. La conferenza , infatti, riguardava i progressi raggiunti nelle indagini dopo l’assassinio di questo giovane giudice e l’importanza di ricordarlo. Al convegno hanno preso parte anche il sindaco d’Ariccia Gianluca Staccoli ed il procuratore di Velletri Gaetano Salvo.

la radice più profonda del fenomeno della mafia è l’ignoranza.

La legalità è la base giusta e sana della nostra vita. Deve essere un valore vissuto da ognuno di noi al punto di rifiutare ogni cultura mafiosa. Dovremmo sforzarci di unirci insieme e creare un ambiente senza mafia, lottando contro ogni forma di illegalità ,in questo modo ci impegneremo a costruire un futuro meno drammatico di come oggi si presenta.

Infatti, esistono delle forme di mafia locale, meno conosciute ma allo stesso modo pericolose.

Sarebbe un grave errore abbassare la guardia!

La dott.ssa Garzo, in enorme sintonia con la conduttrice, è intervenuta raccontando di un episodio avvenuto nel 2018 durante l’incontro sulla legalità i giudici che combattono per la legalità vivono esperienze forti. “non bisogna mai abbassare la guardia “afferma il dottor Amato. I grandi boss hanno vissuto per anni compiendo centinaia di omicidi a settimana oltre allo spaccio, alle rapine ,e allo sversamento dei rifiuti, ancora oggi abbandonati illegalmente. I colpevoli di tutto questo non sono solo i mafiosi di Cosa nostra ma chiunque si disinteressa.

La società deve essere governata con giustizia. Istruzione e lavoro vanno garantiti.

Rosario Livatino è stato un giudice ucciso dalla mafia e resta per noi un esempio. Il magistrato Livatino pronunciò la frase: “quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo credenti, ma credibili.” Con queste parole possiamo capire che per lui non basta dire di credere in Dio, ma compiere azioni di bene e quindi di fare giustizia”. Lui lo ha dimostrato con i fatti rinunciando alla sua vita. Nel 1992, due anni dopo l’assassinio del Giudice Livatino vennero fatti saltare in aria anche Giovani Falcone, 23 Maggio, Capaci, e Paolo Borsellino,19 Luglio, Palermo, la cui morte fece riflettere la comunità Siciliana. Essi rappresento dignità e libertà al contrario dei figli mafiosi, destinati a seguire padri o nonni. Gianpiero Cioffredi è il presidente di ” di libera” nel Lazio. Questa è un organizzazione di circa 1500 associazioni di gruppi di scuole impegnative e costruire collaborazioni politiche e culturali utili per diffondere la legalità. Libera raccoglie milioni di firme ed è sfida ai boss. L’80% delle vittime della criminalità organizzata non ha ancora ottenuto una giustizia giudiziaria ma si continua a lottare, perché la giustizia è un diritto.

Mafia

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