Credete sempre in voi stessi… intervista alla prof. Cocchiariello

A chi tocca questa volta? A lei, la prof.ssa Luisa Cocchiariello, prof. di sostegno e responsabile dell’Inclusione della secondaria di primo grado.

Buongiorno Prof, grazie di aver accettato la nostra intervista!

Prof.ssa Cocchiariello
Prof.ssa Cocchiariello

Ha mai fatto altre interviste nella sua vita?

Buongiorno ragazzi e grazie a voi! No, non mi è mai capitato prima. (ecco perchè è un pò emozionata)

Lei non è del Lazio, vero? Dove è nata? 

Non sono della Lazio, sono campana, precisamente della provincia di Caserta.

Come mai ha deciso di trasferirsi?

Allora… mi sono trasferita quando mi sono sposata, insieme a mio marito, che vive anche lui nel Lazio.

Dove vive oggi?

Oggi vivo proprio qui a Pavona. (ottimo prof!)

Ha viaggiato molto nella sua vita? Dove è andata?

Mi piace molto viaggiare e sono stata in diverse nazioni. Anche diversi continenti, l’Asia, l’America e l’Europa. (Ah però, fa concorrenza al prof. Spina).

L’ultimo viaggio che ho fatto quest’estate è stato il Messico. Invece a dicembre sono stata un po’ a Londra, dove non andavo da vent’anni. Ho visto la città addobbata  per le festività natalizie, ho fatto diversi giri, ci sono tanti musei. Un po’ è stato come vedere ina città differente dato che non la vedevo da circa vent’anni. (qualcos’altro?)

Perché ha scelto di diventare una prof. di sostegno?

Allora io sono laureata in Lingue straniere, e abilitata in Inglese e Francese. Poi mi sono specializzata per le attività di sostegno. Mi piace la visione che il docente di sostegno ha della classe, perché il docente di sostegno non è assegnato a un alunno ma alla classe, quindi offre un supporto non solo nella didattica agli alunni ma anche relazionale, a vari livelli. (sostenere tutti questi livelli sarà faticoso)

È stato difficile?

Diventare insegnante di sostegno? Mhmm… in ogni lavoro ci possono essere aspetti più semplici o più difficili, l’importante è essere motivati e amare ciò che si fa, per cui si superano anche eventuali difficoltà. (molto diplomatica, e ottimista la nostra prof. Ci piace!)

Secondo lei, per essere un buon prof di sostegno ci vuole più preparazione o predisposizione? 

Io… penso.. (si, lo vediamo dalla sua espressione che ci sta pensando molto bene) che ci vogliano più cose. Sicuramente è importante avere un’adeguata preparazione, ma anche essere portati, predisposti a voler supportare gli alunni, a voler essere una risorsa per loro. Per cui non c’è solo un fattore che conta più dell’altro. (o tutto o niente!)

Quale mestiere voleva fare da piccola?

Allora, ho cambiato idea varie volte. (siamo pronti)

Quando ero piccola,  mi piaceva molto l’archeologia, forse pensavo di fare l’archeologa (Indiana Cocchiariello)), però mi vedevo anche come maestra, avevo varie idee. 

Qualcosa che ricorda bene del suo periodo da studente delle medie?

Ricordo con piacere i docenti, i compagni di classe. Avevamo anche un cortile dove facevamo attività motoria, perché la nostra palestra non era agibile. Quindi stavamo molto anche all’aria aperta. (ecco questo doveva essere figo!)

È mai stata richiamata a scuola per il comportamento da piccola?

In generale ero un’alunna diligente (non avevamo dubbi), ma qualche richiamo perché parlavo un po’ troppo, l’ho avuto. (eheheh, nessuno è perfetto!)

La materia, anche alle superiori o all’università, nella quale ha pensato “ non ci capisco niente”?

Il disegno tecnico,  sono negata! (non rendiamo sto tasto)

Per il resto cercavo di sforzarmi di capire anche quando l’argomento era più complesso.

hobby?s

Ho vari hobby.

Viaggiare (ancora??), leggere, camminare all’area aperta, fare fotografie (OH, ma che bello!), quindi vari.

Qual è l’aspetto migliore che trova nei ragazzi che segue?

Mi piace l’unicità di ogni alunno, di ogni ragazzo perché ogni persona ha delle caratteristiche solo sue, mi piace proprio questo che siamo tutti diversi. (e a noi piace che le piaccia)

Cosa la rende più contenta del mestiere di docente?

Vedere quelle che sono le piccole conquiste di ogni studente, il percorso che fa, il percorso di crescita anche nei tre anni delle medie.

In cosa è laureata? 

Una Laurea triennale in Lingue straniere, una laurea specialistica in Lingue e letteratura comparata in abilitazione in lingue straniere e la specializzazione nel sostegno. 

Ho fatto anche corsi di perfezionamento. (beh, certo, perchè non fare anche qualche corso di perfezionamento già che c’era….)

Perché si è voluta laureare in tutte queste cose?

Perché dopo la triennale era necessaria la specializzazione. Per insegnare l’abilitazione. Poi ho voluto provare il corso per il sostegno che è a numero chiuso….

Sì insomma mi piace molto studiare (si, questo l’avevamo intuito), formarmi e credo che il percorso di un docente non debba mai concludersi. 

Quali sono le sfide più grandi che ha superato?

Ehm… ehmmm…(l’abbiamo messa in difficoltà?) io credo che le sfide più grandi che affrontiamo siano quelle personali, quelle che facciamo con noi stessi… a volte non necessariamente insormontabili. Una sfida è un’occasione di crescita. Per capire che possiamo farcela, che possiamo trovare i mezzi per poterlo fare. (no, non l’abbiamo messa in difficoltà, prof. va alla grande!)

E quelle che ancora deve superare ?

Possono nascere in qualsiasi momento…

Se dovesse spiegare ad un bambino di 6 anni che cos’è l’inclusione come la spiegherebbe?

L’inclusione è fare in modo che tutti possano partecipare attivamente secondo le proprie potenzialità e le caratteristiche che ognuno ha. 

Ci vuole dare qualche consiglio sull’inclusione?

Un consiglio… sicuramente avere un approccio inclusivo verso qualsiasi persona, essere innanzitutto empatici, calarci nei panni dell’altro, capire com’è senza pregiudizi o giudicare. (ci proveremo sempre, promesso!)

Okay prof adesso ci impicciamo un po’… solo un pochino.

Un concerto che ha visto e che le è rimasto impresso.

Alcuni anni fa andai a un concerto di Alessandra Amoroso, che mi piacque molto.

Ultimo libro che ha letto?

Pensieri lenti e veloci

Squadra di calcio?

Non sono una tifosa, (davvero?) ma se devo dirne una… Napoli. (Campana)

Caffè con lo zucchero o senza?

Con lo zucchero (w la dolcezza)

Nutella o marmellata?

Nutella ( scelta giusta)

Una cosa, di qualsiasi ambito,  che la disgusta, si insomma che le fa pensare “ che schifo”.

Oddio… mangiare scarafaggi è proprio una cosa che non potrei mai fare. (pensiamo che nessuno vorrebbe mai mangiarli! Lo speriamo almeno!)

Un film che la fa sempre ridere?

Non ne ho una in particolare, forse penso Come un gatto in tangenziale

Un attore o cantante per il quale aveva una cotta da ragazzina?

Non avevo una cotta nello specifico, mhmm forse come attore Tom Cruise. (bella scelta, prof.)

Quale messaggio vuole lasciare a noi ragazzi e ragazze della Gramsci?

Credete sempre in voi stessi e di perseguire sempre i vostri sogni.

Un’ultima domanda…quante volte ha cambiato il colore dei capelli?

Mi capita, si, a volte li ho schiariti, ma mi piace cambiare, non spesso, ma mi piace! ( ed è bella sempre!)

Grazie mille prof ! 

Buon lavoro! 

Nicole e Andrea

1 commento su “Credete sempre in voi stessi… intervista alla prof. Cocchiariello”

  1. La prof. dice di essere negata per il disegno tecnico. Bhe ecco la mia nuova sfida….fare della prof. una piccola geometra. 😁😁

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